Questa serie di fotografie fa parte di una riflessione, una ricerca visiva in corso d’opera sulle sale da cinema in Italia, il loro ruolo, gli spazi, la relazione con il pubblico. Note, interviste e fotografie d’archivio s’intersecano con una serie di fotografie che ho realizzato durante una residenza artistica presso la British School at Rome nell’inverno 2014. In alcuni casi ho deciso di intervenire direttamente in spazi pubblici con delle installazioni temporanee, a rievocare i diversi ruoli giocati dai cinema all’aperto di Roma, suggerendo la presenza schermi, recinzioni, e ripari.
Il punto di partenza è il ruolo ricoperto dal cinema nella storia italiana che trovo sia formidabile. Ho deciso di usare come immagine d’apertura la sequenza finale del film La Presa di Roma: la prima (o senza dubbio la più celebre) proiezione pubblica del film avvenne a Porta Pia, 25 anni dopo la famosa breccia che siglò la nascita dell’Italia come moderno stato-nazione. Il film è una ricostruzione degli eventi del 1870 e celebrazione dell’unità di Italia di cui oggi rimangono solo alcuni spezzoni. Il maxi-schermo del 1905, come una sottile membrana, quasi trasparente, separa ed unisce lo spettatore, la proiezione e lo spazio dove il film è stato girato. Realtà e finzione proseguono così fianco-a-fianco nella propaganda dei cinegiornali o nel dopoguerra quando il cinema neorealista mette in scena la città ed i suoi abitanti, proprio quelli che poi a loro volta si sarebbero seduti davanti allo schermo.
La relazione tra lo spettacolo e lo spettatore mi affascina. L’intersecarsi di relazioni circolari in cui le figure sullo schermo diventavano proiezioni di uomini e gli spettatori seduti di fronte ad esse assorbendone i valori, le idee e i modi di fare si trasformino in qualche modo in simulacri loro stessi.
Questo blogpost è stato realizzato mettendo insieme materiali provenienti da fonti diverse con l’obiettivo di creare un ponte tra la ricerca artistica e quella accademica. Il processo di preparazione dei materiali per questo blog-post è passato attraverso la realizzazione di una piccola pubblicazione autoprodotta (zine), per poi tornare a essere rivisti per il blog.
I testi utilizzati sono degli estratti da tre interviste, rispettivamente con M.Osetta: partigiano, R.Benedetti: un utente abituale delle sale cinematografiche di Venezia e G. Bortolotti: proiezionista e proprietario di diversi cinema a Venezia. Le interviste, e molte delle fotografie in bianco e nero fanno parte dei materiali di ricerca per la tesi “I Cinema a Venezia: Spazi, Trasformazioni, Rapporti con la Città”, Iuav, Venezia, 2008. Altri materiali in bianco e nero fanno parte, come le fotografie a colori, di un lavoro realizzato durante un residenza artistica presso la British School at Rome nell’inverno 2014.
Daniele Sambo e un’artista che lavora con la fotografia, nato a Venezia, vive a Glasgow (Scozia), dove insegna alla Glasgow School of art. Una selezione di Mostre e Premi ricevuti include: Creative Photography Fellowship 2014 alla British School a Roma; New Scottish Landscapes, Stills Gallery, Edinburgo; You are the company in which we keep con la Northern Gallery for Contemporary Art, Sunderland.