L’approccio della storia orale rimarrà il nucleo del nostro progetto perchè fornisce una ‘decsrizione fitta’ (Kuhn, 2002) del ruolo del cinema nel periodo preso in esame, e anche perchè ‘dà accesso alla soggettività’ (Labanyi, 2005). La ricerca empirica investigherà i ricordi dell’andare al cinema nell’Italia del dopoguerra. In primo luogo chiederemo a oltre 1000 persone di completare un questionario sull’andare al cinema. Questa fase quantitativa verrà utilizzata per individuare i temi e gli schemi ricorrenti che intendiamo esplorare ulteriormente. In seguito condurremo video-interviste strutturate con 160 intervistati sulle loro esperienze. Questo approccio di storia orale sarà complementato da indagini statistiche sul pubblico, incassi da botteghino e materiale rilevante della stampa del tempo, adattando la struttura del progetto sul pubblico di Barker and Mathijs’ (2008).
Lo studio prevede quattro fasi:
1. Questionario del pubblico: L’indagine consisterà in un questionario di quattro pagine distribuito a oltre 1000 persone (fra i 65 e i 90 anni) in base a un campione probabilistico. Venti interviste prova sono già state effettuate (disponibili su www.memoro.org/it/brookes/). Abbiamo rivisto il questionario in base all’analisi delle interviste e una una prova di 10 persone che hanno risposto al questionario. Le domande sono state testate su un gruppo pilota di 20 persone per individuare ambiguità e verificare la validità di facciata dei questionari. I 1000 questionari costituiranno il corpo dell’analisi statistica, ma abbiamo integrato anche domande aperte più discorsive per permettere che altri ricordi legati all’andare al cinema emergano. I questionari saranno gestiti da un ricercatore di Blumedia preparato dalla responsabile del progetto al fine di assicurarsi che il procedimento della raccolta dati sia sistematico e coerente.
2. Video-interviste approfondite: Rivedremo le nostre domande dell’intervista alla luce dei risultati dei questionari per occuparci degli schemi e raggruppamenti emersi. Ciascuna intervista durerà mezz’ora con un campione di 160 intervistati. Il campionamento per quote sarà impiegato per selezionare i rispondenti. Per le interviste orali una gamma di partecipanti verrà scelta da otto zone in Italia: 8 luoghi rurali e 8 urbani. Abbiamo selezionato otto regioni al fine di esplorare cruciali caratteristiche socio-economiche: urbano/rurale, industriale/agrario, centro/periferia, nord/sud, e l’impatto della geografia politica e religiosa. Le città di Bari, Roma, Torino, Milano, Palermo, Napoli, Cagliari e Firenze sono state selezionate fra le 12 città capozone usate per monitorare gli incassi da botteghino nel periodo scelto e quindi permetterano una contestualizzazione del del materiale con queste cifre. Le aree urbane saranno complementate da quelle rurali in Toscana, Lombardia, Piemonte, Lazio, Sicilia, Campania, Puglia e Sardegna. 5 membri di ogni sesso saranno intervistati e la distribuzione di classe degli intervistati sarà monitorata e corretta durante il decorso delle interviste.
3. Analisi dati: L’approccio etnografico prevede l’individuazione dei temi principali nei questionari e poi nelle interviste approfondite, e sarà seguito da una codificazione sistematica delle citazioni più importanti (usando il software NVivo), che verrà poi utilizzata per interpretare i risultati. Lavorando con gli assistenti di ricerca, questo software ci permetterà di suddividere le risposte in oggetti tematici organizzati intorno alle domande di ricerca del progetto. Faremo una tabulazione incrociata dei dati al fine di confrontare le risposte in aree differenti.
4. Triangolazione di differenti fonti di dati: La fragilità e la soggettività della memoria è un aspetto riconosciuto da tutti coloro che fanno ricerca sui pubblici storici (Anderson, 2009). Questo aspetto è emerso nel nostro progetto pilota, nel quale abbiamo scoperto che l’interferenza della memoria era un elemento significativo in sé in quanto molti degli intervistati hanno sovrapposto racconti ufficiali del cinema italiano del dopoguerra ai loro ricordi privati e autobiografici, producendo una sorta di ‘memoria protesica’ di quel periodo (vedi Hipkins, O’Rawe and Treveri Gennari, 2011). Prestiamo anche attenzione a problemi di differenza generazionale e alle operazioni di ‘postmemoria’ (Hirsch, 2008), attraverso le quali generazioni successive cercano di riattivare attraverso un meccanismo affettivo i racconti del passato che hanno ricevuto. Il nostro progetto si propone di costruire un resoconto della spettatorialità cinematografica italiana in cui le ‘storie di memoria’ del pubblico (Kuhn) possono essere interpretate in relazione a discorsi ‘ufficiali’ sul cinema in quell periodo. I ricordi raccolti attraverso i questionari e le interviste saranno letti parallelamente al materiale di ricezione: materiale di esercizio e programmazione, resoconti della stampa e testimonianze private del tempo. Useremo anche dati disponibili della SIAE e dell’ AGIS sui registri del botteghino.
I rapporti di giornali e riviste saranno utilizzati per individuare tendenze nel comportamento del pubblico in quel periodo e per comprendere meglio l’influenza della stampa sull scelte del pubblico. Informazioni provenienti da riviste commerciali, in congiunzione con pubblicità nella stampa popolare, articoli su riviste di cinema e diari personali arricchiranno la storia orale registrata. In questo modo, per la prima volta nella storia del cinema italiano, la storia orale sarà interpretata alla luce di dati quantitativi sulla distribuzione cinematografica, registri del botteghino, frequentazione dei cinema e pubblicità, e parallelamente a letture critiche della stampa e di diari.